Due figure si aggirano nei corridoi del palazzo di un pascià di Costantinopoli. Devono rubare il quadro di un pittore francese scomparso nel nulla. Entrambi si fanno chiamare Giacomo Casanova, ma solo uno è il giovane abate in cerca di fortuna, che vorrebbe conquistare il mondo con la sua erudizione e i modi forbiti. L’altro è una serva travestita, che lui aveva sedotto distrattamente ad Ancona, senza cogliere che anche Anna era animata dalla sua stessa sete di vita e di luce, tanto da arrivare a rubargli l’identità. Da quel momento, i loro destini si intrecciano in modo indissolubile: ora amici e amanti, più spesso nemici e rivali, ugualmente impostori e inventivi, dovranno unire le forze per dipanare l’enigma che lega otto tele quasi identiche disseminate per tutta Europa e una setta che vuole mettere in pratica gli insegnamenti di Paracelso. Fra esorcismi e voyeurismi, la storia di due anime affini che non smettono di perdersi e ritrovarsi, aiutarsi e torturarsi, condannandosi e salvandosi a vicenda, sullo sfondo di un Settecento libertino ed esoterico, già intriso di decadente malinconia. Fra precisione filologica e sfolgorante fantasia, Ida Amlesù investiga con acume e passione le radici di un uomo poliedrico, spezzandolo in due metà: il brillante e seducente Giacomo e il suo alter ego oscuro, l’irrequieta trasformista Anna.